Tra prepotenza e ragione, la storia dietro il titolo “Velenitaly”

Cartella "Senso unico" per mostrare l'assurdità della question "Velenitaly". Viene condannato non chi ha messo in difficoltà l’intero settore, ma chi ha voluto ristabilire la verità., Foto: Katrin Walter
Invece di condannare chi ha messo in difficoltà l’intero settore vino, un tribunale condanna chi ha ristabilito la verità. Foto: Katrin Walter

E’ fine settimana e avevo in mente un’altra cosa da fare. Però, mi è giunta una e-mail dell’amico Maurizio Gily  e non potevo fare altro a pubblicare la richiesta d’aiuto, dando anche il mio contributo per sostenere un giornalismo vero basato sulla conoscenza della materia.

Infatti, MilleVigne mi è piaciuto sin dall’inizio, anzi mi piaceva ancora di più quando era un giornale su carta grezza che per me era ancora più vicino all’agricoltura e al vignaiolo invece di una rivista su carta lucida. Ma importante è il contenuto. E questo contenuto nasce sotto la supervisione del direttore responsabile Maurizio Gily, che sa esattamente quello che fa, dice e scrive essendo agronomo e giornalista del settore vitivinicolo ed enologico. Gira l’Italia e il mondo, è sul campo e in cantina, quindi conosce bene il mondo della produzione del vino.

Questo esperto si trova ora in difficoltà e condannato in primo grado da un tribunale per aver criticato, in modo duro, ma a suo e anche a mio avviso, non offensivo, qualcuno che ha diffuso informazioni inesatte e mescolando fatti che non avevano a che fare l’uno con l’altro dichiarando la fiera “ Velenitaly „. Ecco la storia intera, riassunta in un intervista di Slow Food a Maurizio Gily.

Mi chiedo se l’autore dell’articolo su Espresso sia stato al corrente di mettere in difficoltà un intero settore importante per il suo proprio paese, che contribuisce con ben 15% al PIL (prodotto interno lordo) italiano, e che le notizie non si fermino alla frontiera (infatti avevano ripercussioni – non proprio positive – anche all’estero)? Mi chiedo perché  non viene condannato chi danneggia l’immagine del vino italiano in un momento, in cui tutto il mondo del vino guarda tramite la fiera di Verona (Vinitaly) a tutta l’Italia? Mi chiedo perché occorre difendere chi ha difeso questo mondo e i produttori di vino italiano?

Non ho le risposte e per questo sostengo l’iniziativa di Maurizio Gily e con ciò il giornalismo indipendente e la libertà di stampa e vi offro il link all’appello per la raccolta fondi per affrontare il ricorso in appello presso il tribunale di Trento. Chi non volesse iscriversi a Buona Causa potrebbe chiedere gli estremi bancari per donare direttamente via mail a maurizio (at) gily (dot) it

E mi associo anche io nel mio piccolo con un contributo privato.

Katrin Walter e Maurizio Gily (il condannato che lotta contro l'articolo "Velenitaly")
Qui sono con Maurizio in Francia nel 2011 per scoprire i segreti del legno francese e il percorso che fa il legno dal bosco alla stagionatura e la costruzione e tostatura delle barrique e altre misure di botti. Foto: katrin Walter

Buona fortuna, Maurizio!

 

Una copertina della rivista MilleVigne, edizione del 2013_04

La copertina attuale di MilleVigne, dell’edizione 04/2013.
Per abbonarsi: https://millevigne.it/index.php/abbonati

 

 

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